In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».
Commento
Spirito Santo, custodisci in me la memoria della presenza di Dio nella mia vita.
Questo brano mi interpella a guardare oltre le preoccupazioni materiali per entrare in una comprensione più profonda della mia relazione con Dio. Quante volte ci capita di preoccuparsi per le cose concrete, perdendo di vista il significato più ampio di quello che viviamo? I discepoli, nonostante abbiano visto con i loro occhi i miracoli di Gesù, ancora dubitano e si preoccupano, pur avendo Gesù con loro. Mi rivedo in loro: capita di dimenticarsi che Gesù è con noi e di perdersi nei pensieri “materiali” della vita. Gesù, con pazienza, richiama i suoi alla memoria: “Non vi ricordate?”. Questo invito è prezioso. Mi spinge a fare memoria di quelle situazioni in cui Dio si è fatto vivo nella mia vita. Le esperienze passate, le grazie ricevute, i momenti in cui ho sentito la presenza di Dio sono come ancore che mi aiutano a restare saldo nella fede anche quando le difficoltà si fanno sentire. Fare memoria è un esercizio che ci riporta al cuore della nostra fede e ci aiuta a ricordarci che Dio è sempre con noi. Gesù parla poi del lievito. Questa immagine mi invita a vigilare sui pensieri e sulle motivazioni che guidano le mie scelte. A volte, senza rendersi conto, lasciamo entrare nella nostra vita il “lievito sbagliato”, che “gonfia la pasta della nostra vita” di atteggiamenti negativi che ci allontanano dagli altri e da Dio. Di fronte a tutto questo, mi chiedo: qual'è il lievito che sto lasciando agire nella mia vita?
Oggi prendo l'impegno di fare memoria di quei momenti della vita in cui ho percepito forte la presenza di Dio così da farmi forza nei momenti in cui sono in difficoltà.
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