In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: "Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio", mentre nel tuo occhio c'è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
Commento
Spirito Santo donami la grazia di essere più umile e consapevole dei miei errori, e di essere più empatico e comprensivo verso gli altri.
Queste poche righe del Vangelo mi riportano alle favole della letteratura latina o greca. La favola delle due bisacce è molto vicina alle raccomandazioni di Gesù che troviamo in questo brano. Giove ha dato all’uomo due bisacce, una da mettere dietro la nostra schiena, e una davanti a noi, sul nostro petto. Quella dietro la schiena è piena dei nostri difetti, mentre quella sul nostro petto è riempita dai difetti degli altri. Certo siamo più bravi a criticare gli altri che criticare e correggere noi stessi. Gesù invece ci insegna che se non togliamo la trave dal nostro occhio-giudice, non possiamo giudicare gli altri. Quando insegnavo, facevo notare ai miei alunni che nel momento in cui indicavo con il dito qualcuno, ne avevo altri tre rivolti verso di me. Dimentichiamo che Gesù nella sua misericordia, perdona le nostre fragilità. Egli giudica le azioni e non le persone. Noi, toccati dalla misericordia di Dio, non possiamo non essere misericordiosi. I nostri rapporti devono essere caratterizzati dalla volontà di aiutare il fratello che sbaglia, ma anche dall’apertura e dalla possibilità di essere corretti nel nostro comportamento dallo stesso fratello che noi vogliamo correggere. Cosa faccio per togliere la trave, per crescere e liberarmi da uno sguardo giudicante?
Oggi mi ritaglio un momento di preghiera silenziosa, chiedendo a Gesù di illuminare il mio cuore e la mia mente per vedere le mie debolezze e per essere più capace di misericordia.
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