In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Commento
Spirito Santo rinnova sempre la mia fede e la fede del mondo, che continuamente è messa a dura prova.
Quale è il momento meno adatto a chiedere qualcosa a qualcuno? La notte evidentemente. Anche gli apostoli provano la difficoltà della notte: “Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla”. Le persone riposano, c’è un silenzio salutare ma, allo stesso tempo, è presente anche il buio…il peccato. Nel brano, Gesù vuole insegnare il valore della preghiera, che deve essere persistente, continua e instancabile; solo così ha il suo effetto. Mi ha colpito molto il fatto che la preghiera ha un grande potere in ogni momento…anche nella notte appunto…anche nel peccato. L’amico giunto nella notte sta a significare la condizione più misera dell’uomo. Non avere nulla da offrire è la conseguenza dell’egoismo, dell’ingratitudine, e tutto ciò genera solo tristezza nell’animo; quale incomparabile gioia si prova quando si ha qualcosa da donare a qualcuno? Quale pienezza del cuore? Altrimenti regna solo desolazione e dolore. Ma Gesù ci dice di non demordere perché è proprio nel peccato che Dio ci ascolta! “Chiedere… cercare... bussare…” non è solo un’esortazione alla preghiera ma un invito alla fede. La perseveranza è sinonimo di fede: chi persegue con determinazione un obiettivo, vuol dire che ha fiducia in quell’obiettivo. La “porta” di Dio non è mai chiusa, Egli chiede solo di affidarci interamente a Lui per avere il suo favore…che non è scontato. Dio chiede l’insistenza, la nostra fiducia in Lui:le braccia del Signore sono sempre aperte ma dobbiamo volerlo! E questa volontà la manifestiamo solo “avendo qualcosa da offrire”: è quel dono che facciamo a nostro fratello che contiene la presenza di Dio. Siamo quindi pronti a donare e a donarci?
Sono sempre più cosciente della forza della tua Parola, mi impegno oggi a non farla mancare alla tavola della mia vita.
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