In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Commento
Quando siamo partiti dall’Argentina, insieme a mia moglie e a due figli molto piccoli, i nostri amici e parenti hanno organizzato alcune feste di addio. Tutti volevano stare con noi. Erano feste un po’ tristi, sembravano tentativi di trattenere nella memoria il ricordo di coloro che non avremmo più visto per molto tempo... Il giorno in cui abbiamo preso l'aereo, alcuni sono venuti a salutarci all’aeroporto. Ricordo il pianto dei miei cari e specialmente il mio, quando l’aereo è decollato. Un dolore che si è protratto per molti mesi. Credo che siano questi gli ingredienti di un addio da qualcuno che si ama: dolore, tristezza, lacrime. I discepoli che salutano Gesù, il loro caro maestro che non vedranno mai più, hanno una strana reazione di fronte alla loro separazione definitiva: “poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.” Credo che l’unico modo per essere gioiosi dopo questa separazione sia la consapevolezza che non sia proprio avvenuta! È solo cambiato il modo di percepire la Sua presenza: non lo vedono più con gli occhi del corpo ma con quelli dell’anima e questa esperienza si può anche replicare in noi a partire da quel momento. San Paolo dirà: “non sono più io che vivo ma Cristo che vive in me”, e più avanti Sant’Agostino: “tanto ti cercavo fuori ma tu eri dentro di me”. Anche io ho fatto e continuo a fare la stessa esperienza quando Gli permetto di vivere in me. Un mistero meraviglioso che ha cambiato completamente la mia vita!
Oggi, in un momento di preghiera, immaginerò la “casa del mio cuore”: c’è spazio per Gesù?
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