In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Commento
A tutti sarà capitato almeno una volta di fare una cosa “in nome di qualcuno”, magari perché quella persona era impossibilitata a farla per vari motivi; intendo anche cose banali, per esempio andare a ritirare l'esito di un esame clinico o semplicemente dei documenti. Per far questo, serve una delega che attesti che il diretto interessato ha incaricato un altro di compiere quella pratica al suo posto. Il tratto essenziale dell’atto di delegare è la fiducia che si ripone nell’altro a cui affidiamo qualcosa di nostro. Fiducia! Questa è la parola che mi risuona maggiormente leggendo il Vangelo di oggi. A chi crede in Lui, Gesù assicura la sua fiducia e la sua presenza, mettendogli nelle mani la straordinarietà di alcuni gesti che Lui stesso aveva compiuto durante la sua missione sulla terra; sono veri e propri miracoli che mai potrebbero avvenire senza la sua “delega”. Ad essere sincera, queste righe mi turbano un po’ perché mi mettono di fronte un interrogativo: Gesù si fida di me, ma io mi fido di Lui? La mia fede è all'altezza della sua fiducia nei miei confronti? Infatti, non sono rari i momenti in cui preferisco fare da sola, sbrigare tutto per conto mio, anche in circostanze che sono difficili da gestire con le sole forze umane. Così, spesso, sperimento il fallimento e la delusione, e mi ritrovo punto e a capo. Credo in quel Gesù che ha promesso che nel suo nome è possibile fare “cose grandi”?
Oggi mi ritaglio dieci minuti per riflettere sulle resistenze che mi impediscono di fidarmi del Signore; poi cerco e ascolto il canto “Con te faremo cose grandi”, trasformandolo nella mia preghiera di affidamento.
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