In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
Commento
Ci piace che il Signore invii a due a due a portare l'annuncio: in due non si è soli, ci si confronta e ci si organizza, ci si sostiene, ci si incoraggia. Due possono essere due amici, due missionari, mamma e figlia, una coppia di sposi. È per tutti! Anche per noi! Già, anche per noi…ma io come gli porto testimonianza? Durante un’esperienza di evangelizzazione di strada, la guida che ci stava facendo formazione ci disse che incontrando le persone era necessario che parlassimo loro della scoperta di Dio Amore nella nostra vita. Quello dovevamo raccontare: come Lui ci aveva trasformato, plasmato, sostenuto nella vita di ogni giorno! Insomma, è come andare di cuore in cuore, di casa in casa come ci ha raccomandato di fare Gesù. Raccontare un’esperienza così intima può veramente essere seme nell'anima di chi ci ascolta! Certo, prima di andare però si deve costruire un rapporto profondo con Dio. Se no chi portiamo? Noi stessi? Le nostre idee? È perciò vitale attingere in continuazione da questa amicizia, anche se alcune volte non riusciamo a ricambiarla. Ma è vero che più si sta con Lui più l'anima gode della pace che dona. Così a due a due in intimità con Dio, raccolti in Lui presente, nella Sua amicizia, a questo punto può partire il mandato. E si va, come ha fatto Lui con noi, di casa in casa, di cuore in cuore.
Oggi incontrando una persona dico: “Gesù è vivo e ti sta cercando! Lasciati amare da Lui!”.
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