In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
Commento
Se proprio oggi dovessimo incontrare lungo la strada una persona che si comporta come Giovanni (urlando e gridando) sicuramente nel giro di pochi istanti la inquadreremmo in questo modo: “ha qualche disturbo”, “non è molto orientato nello spazio e nel tempo”, “poverino, deve essere curato” ecc.. La nostra reazione, seppur molto comune, è piuttosto superficiale, ci fa mantenere le distanze perché non vogliamo lasciarci molto toccare e interpellare. Ma cosa si “nasconde” dietro un comportamento un po’ particolare come quello di Giovanni? Cosa significa che arriva qualcuno di ancora più forte a battezzare in Spirito Santo e fuoco? Personalmente credo che sia normale avere e fare delle domande di fronte a queste affermazioni, anzi, possono essere un aiuto per farci entrare maggiormente in profondità. Del resto noi siamo fortunati dal momento che sappiamo che Giovanni parla di Gesù! E sappiamo anche quale stile, quale proposta ci viene a portare: il comandamento dell’amore!
Bene, allora possiamo chiederci in questo tempo di attesa: cosa dobbiamo fare per accogliere Gesù nella nostra vita? Quale novità può portare? Sono disposto ad ascoltarla e accoglierla?
Oggi mi chiedo cosa posso fare per ascoltare meglio quello che vuole dire Gesù alla mia vita.
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