La Gioia del Vangelo

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martedì 09 maggio 2023

Martedì della V settimana di Pasqua

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Dal Vangelo di Giovanni 14,27-31a
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Commento
È un momento difficile, quello che stanno vivendo i discepoli. Le parole di Gesù li rattristano: è grande il timore, per loro, di restare soli. Gesù va al Padre, il Padre che Egli ama e che lo glorificherà; ma questo passaggio è difficile, perché inseparabilmente unito allo scandalo della croce. Eppure, Gesù invita alla gioia: ciò che accadrà, anche ciò che farà toccare il culmine del dolore e del peccato, rientra completamente nel progetto di Dio, che è progetto di salvezza per l’uomo. Ed ecco dunque il dono, un dono che può venire solo da Dio e che Gesù dona ai suoi: la pace. “Non come la dà il mondo, io la do a voi!”, dice Gesù. Perché? Non ci basta la pace del mondo? No, perché la pace del mondo è la semplice assenza di guerra, che si può ottenere evitando con cura lo sguardo dell’altro, ignorandolo, vivendo come non esistesse. Oppure, la pace del mondo può essere sintetizzata con un bel “lasciatemi in pace!”: è la tentazione di chiudersi in se stessi, incuranti delle sorti del mondo e della società che ci circonda. No, la pace dono di Gesù è ben altro! È la sua pace, perché Lui è la pace. Il rapporto con Lui, allora diventa decisivo per improntare i nostri rapporti a una pace vera, costruita sulla prossimità alla vita degli uomini e sulla preghiera per tutti i fratelli e le sorelle che abitano la Terra.

Oggi dirò ripetutamente al Signore: “Donami la pace, donami la tua pace!”
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