In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
Commento
Ho sempre creduto alla presenza di qualcosa di buono, anche nelle situazioni più drammatiche di vita e di fronte agli avvenimenti di cui immediatamente non riesco a comprendere il senso. Di solito provo a prendere tempo, continuando a chiedere al Signore la grazia della pazienza. Mi è appena capitato di ascoltare una giovane ragazza che mi chiedeva un parere sulla propria scelta di vita. Più volte mi sono ritrovata a ripeterle che, se il Signore ha posto un seme dentro al suo cuore, certamente non verrà meno alla Sua promessa, ma a Suo modo opererà affinché questo seme cresca e porti frutto.
In alcuni momenti però, constatare la presenza di un male oggettivo in me ed attorno a me, mi rattrista e mi addolora, per questo chiedo continuamente al Signore di donarmi la grazia per distinguere ciò che bene da ciò che non lo è.
Penso sia vero che “Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo”, ma in questo campo sta anche a me collaborare. E forse è proprio questa la ragione della lotta continua dentro e fuori di me, nelle piccole cose di ogni giorno, quando provo a pensare ed a custodire il bene, anche stando nelle situazioni di male. Perché la zizzania si è mescolata con il grano…e forse alla fine altri raccoglieranno, ma io non posso smettere di pensare che il Signore mi promette lo splendore del suo Regno.
Oggi chiedo nella preghiera il dono di poter assaporare la grandezza e la bellezza dell'incontro con Lui.
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