In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Commento
Di leggi, di regole e di comandi è piena la nostra vita fin da quando abbiamo iniziato a fare i nostri primi passi. Quante reazioni sono avvenute dentro di noi di fronte alle varie scelte da fare per rispettare o meno ciò che ci veniva imposto o ancor meglio proposto. E così via via nel tempo fino ad oggi in ogni ambito della vita familiare, sociale e cristiana. Anche Gesù non mette in discussione la necessità della legge: in fondo regola la nostra vita e dovrebbe pure sempre custodirla, ma il compimento della legge, ciò che rende la vita desiderabile e bella, non sta nella legge. Gesù mi pare che ancora oggi voglia chiederci e offrirci la possibilità di fare un salto di qualità: il passaggio dalla testa al cuore. Nella misura in cui mi lascio coinvolgere nell’amore le cose da fare assumono un nuovo colore e talvolta certi pesi si ridimensionano e si aprono nuovi orizzonti.
Quante volte mi domando il perché agisco in quel determinato modo? Da cosa dipendono le mie scelte? Quante volte considero la legge a servizio di un disegno più grande?
Per vivere da vero discepolo di Gesù oggi voglio stare attenta alle piccole cose, a quei piccoli gesti che , apparentemente insignificanti, possono farmi crescere nella via del bene più grande se vissuti con un pizzico di amore in più.