La Gioia del Vangelo

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mercoledì 11 maggio 2022

Mercoledì della IV settimana di Pasqua

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Dal Vangelo di Giovanni 12,44-50
In quel tempo, Gesù esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».
Commento
Queste parole di Gesù, ripetute con così tanta insistenza, mi fanno ricordare una delle frasi più conosciute di Madre Teresa di Calcutta, che diceva di voler essere una “piccola matita nelle mani di Dio”. Anche in questo contesto mi sembra che Gesù voglia far capire quanto la sua presenza nel mondo non riguardi la sua iniziativa personale, bensì il desiderio del Padre di far arrivare ad ogni uomo la sua Parola che ha il potere di illuminare e di dare la vera vita. Gesù vuole essere solo uno strumento, che ripone tutta la sua fiducia nelle mani del Padre: ribadisce infatti che egli sa, è certo, che quanto ci dice il Padre è cosa buona. E io so fidarmi di Lui?

Inoltre l’atteggiamento di Gesù, quello di continuare a spostare l’attenzione da sé al Padre, mi sembra proprio l’opposto di quanto succede a noi quasi quotidianamente: se siamo sinceri, infatti, spesso cerchiamo e siamo soddisfatti nel ricevere apprezzamenti, attenzioni, applausi dalle persone, quasi fosse la cosa più importante della nostra vita, quella di essere sempre al centro. Ebbene, a me la libera scelta: far vedere la mia immagine oppure quella di Dio che abita in me?

Oggi provo a riflettere sulle parole, il comportamento e i gesti che compio: testimoniano l’amore di Dio?
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