In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell'ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».
Commento
Gesù è trasparente. Come una lente, ci permette di accedere al mistero di Dio riconoscendogli il volto di un padre misericordioso e salvatore. Un Dio che mi vuole libero. Posso scegliere se vivere nell'orizzonte limitato ma “garantito” del mio giorno terreno, oppure nello spazio indeterminato offerto dalla sua promessa di vita eterna. Dio lascia a me la scelta. Mi assale l’idea che in fondo il Signore mi chieda di opporre la mia quotidiana esistenza, ricca di bene ma anche costellata di infedeltà, con uno stile di vita utopico, possibile forse per i soli mistici. Poi però mi accorgo che la proposta è ben più incisiva. Gesù chiama in causa i sensi della vista e dell'udito e li adopera per affermare la necessità della fede. Credere è vedere e udire, è fare l'esperienza umana della paternità di Dio. Allora, non solo Gesù non mi offre una vita alternativa “sulle nuvole”, ma accordandomi la possibilità di vivere già ora da figlio amato e atteso, attraverso la fede in Lui, mi affida la responsabilità di essere a mia volta quella trasparenza che, a sua immagine, permetta ad altri di incontrare il Padre. Allora mi chiedo se cerco l'esperienza dell'incontro quotidiano col Padre e se vivo la relazione con gli altri come possibilità di incontrarLo attraverso i fratelli.
Oggi desidero vivere con attenzione gli incontri e al termine della giornata mi chiedo se ho potuto e saputo cogliere negli altri la bellezza del Signore ed essere a mia volta possibilità di incontro col Risorto.
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