Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Commento
Mi colpisce di questo brano il fatto che Pietro e Giovanni corrono insieme al sepolcro perché la fede non è una cosa che riguarda solo me, ma va vissuta con gli altri. Ma il loro correre porta poi a un vedere diverso. Arrivano insieme, Pietro vede e direi si ferma al primo sguardo, Giovanni, invece, va oltre: vede e crede. Che cosa fa sì che Giovanni possa passare dallo sguardo all’atto di fede?
Giovanni arriva per primo non solo perché è più giovane e corre sicuramente più veloce, ma perché è il discepolo amato. L’amore ti fa correre verso la persona amata. È l’Amore che ti fa vedere e credere perché lo sguardo è diverso. Lo sguardo profondo, la capacità di guardare con il cuore, permettono a Giovanni di riconoscerlo. Perché “l’essenziale è invisibile agli occhi” e lo si può vedere solo con il cuore. La fede nasce da occhi aperti sulla realtà che ti sta davanti, non è un ragionamento. Credere non significa comprendere tutto, ma credere che in tutto, anche in ciò che non si capisce e sembra a volte andare contro il nostro bene, esiste un senso. Credere è riconoscere la presenza di Dio in ogni persona, in ogni circostanza anche in quelle dolorose e tristi.
Mi riconosco anche io, come Giovanni, amata dal Signore e mi sforzo di guardare con gli occhi del cuore e di credere anche quando la quotidianità mi porterebbe altrove.
Spirito del Signore, dammi uno sguardo d'amore per percepire in tutti e in tutto la Sua presenza e celebrare il Natale perché credo che quel Bambino è il Risorto.
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