La Gioia del Vangelo

Il Vangelo di questa giornata si apre con due domande. Gesù interpella ciascun ascoltatore a mettersi in gioco. Mi sorprendono sempre queste domande perchè in un certo senso mi obbligano a lasciare le mie logiche relazionali piuttosto “commerciali” per entrare nella logica della gratuità. Logiche che muovono i miei pensieri, la mia volontà, le mie azioni e il modo di affidarmi al Signore. Prima di dare una risposta a queste domande farei certo un po’ di conti: quanto sia conveniente lasciare le “novantanove” per l’unica smarrita e se la “spesa vale l’impresa”! Ancora una volta le mie logiche sono ribaltate dalle parole di Gesù: il Padre vuole che nessuno si senta smarrito, che nessuno si perda. Sentirsi smarriti e persi è un’esperienza forte, che mi fa sentire senza punti di riferimento, fa sperimentare l’assenza di un “padre” che incoraggi e dia fiducia alla mia vita. Anche all’interno della comunità cristiana a volte mi capita di sentirmi persa e smarrita: quando la logica del disprezzo, del giudizio, dell’ipocrisia creano le distanze tra noi. L’immagine della pecora richiama ciò che Gesù dice di sé stesso nel vangelo di Giovanni: “Io sono il bel Pastore”. Dentro questi miei smarrimenti sperimento in Gesù la manifestazione del Padre che ama rallegrarsi per i Suoi figli e il Suo Amore appassionato che desidera per ciascuno una vita piena, non persa.

Vieni Signore con il Tuo Spirito, perché lì dove la vita ci fa sentire persi e smarriti, il Tuo soffio vitale ci doni di sentirci sempre nelle mani del Padre. Vieni Signore Gesù!