La Gioia del Vangelo

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martedì 01 agosto 2023

Sant’Alfonso Maria dè Liguori

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Dal Vangelo di Matteo 13,36-43
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
Commento
Davvero strana la realtà in cui viviamo. Sulla rete possiamo trovare un numero considerevole di tutorial che ci aiutano, con le dovute e precise istruzioni, a districarci in merito a tutte le operazioni da fare per raggiungere un determinato scopo. Il tutto è molto arricchente con un retrogusto, a mio avviso, anche deprimente. Perché tutto questo è il segno che in un mondo in cui non sappiamo più chi dobbiamo essere, abbiamo dimenticato anche che cosa dobbiamo fare. “Non è tanto chi sono, quanto quello che faccio che mi qualifica”, esclama in tono perentorio un celebre supereroe dei fumetti. Nell’apparente tutorial che il Maestro ci fornisce spiegandoci la parabola del seminatore, Egli ci ricorda che possiamo qualificarci sia per quello che (come seme buono) dovremmo essere, sia per quello che, in virtù di questa vocazione, dovremmo fare (impegnarci seriamente nel campo del Signore). È Lui che ci qualifica, è Lui che ci fa crescere. Proprio per questo non dobbiamo ridurci ad essere zizzania e a fare e operare come se fossimo una pianta infestante nella Sua messe.

Oggi mi ritaglio un momento per farmi “istruire” dalla Sua Parola: chiedo a Lui di qualificare quello che sono per orientare sempre nella Sua logica quello che faccio.
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