Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Vescovo e Dottore della Chiesa
Dal Vangelo di Matteo 13,47-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
Commento
Vieni Spirito Santo, ricordami che non sono sola, ricordami che sono amata sempre e comunque da Dio!
In questo passo del Vangelo Gesù ci lascia intravedere cosa accadrà alla fine dei tempi: il giudizio dei vivi e dei morti è la condanna o la salvezza eterna. E io? Speriamo che me la cavo! A parte gli scherzi sono proprio rivolte a ciascuno di noi queste parole e non per incuterci terrore o immobilizzarci, al contrario... mi viene da chiedere: noi cosa vogliamo farne della nostra vita? Cosa vogliamo farne dell’Amore di Dio che tutti coinvolge? Ci proviamo a viverla questa vita? ci impegniamo a seguire e realizzare i sogni che Gesù ci ha messo nel cuore o piuttosto ci paralizziamo, non abbiamo fiducia nel suo amore e preferiamo accontentarci di vivacchiare e dei surrogati di felicità? Già qui, con gli atteggiamenti e i comportamenti nella nostra vita scegliamo a cosa credere: all’amore di Dio e quindi alla salvezza o alla paura e alla voce del Nemico e quindi alla condanna? Siamo chiamati a diventare la versione unica e originale di noi stessi, quella per cui Dio ci ha sognato e tessuti nel grembo di nostra madre, siamo chiamati a realizzare i nostri desideri, non dimentichiamocene. Forse ci dimentichiamo della felicità che è possibile per tutti noi?
Oggi osservo l’immagine dell’opera di Michelangelo: “la creazione di Adamo” e mi impegno con il cuore ad avere fiducia e lasciarmi toccare dall’amore di Dio.
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