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La Gioia del Vangelo

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mercoledì 20 settembre 2023

Santi Andrea Kim e compagni

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Dal Vangelo di Luca 7,31-35
In quel tempo, il Signore disse: «A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”. È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
Commento
Mi torna alla mente ciò che a volte mia madre mi diceva da bambina:"Non sei mai contenta!"

Allora accadeva per piccole pretese: un dolce in più; un giocattolo che le mie amiche avevano ed io no; oppure, per avere dell'altro tempo per giocare.

In questo brano, anche Gesù rimprovera chi, pur possedendo o sperimentando la presenza del Signore, non ne ha piena consapevolezza, perché critica tutto o lo ritiene scontato: dal Battista a Gesù stesso, per motivi diversi, contrapposti, è sempre una critica.

Spesso anche oggi si sente dire: "Chi non fa o non sa, critica, oppure trova scuse".

In una riflessione sul Vangelo di oggi, Papa Francesco, si esprime con la semplicità e la schiettezza, che lo caratterizzano, dicendo: "E' proprio alla classe dirigente dell'epoca, a cui Gesù si rivolge, la qual chiude le porte alla Sapienza divina. Gesù sembra dire." Io non vi capisco: siete come quei bambini a cui nulla va bene; che cosa volete?".

Probabilmente anche noi come al tempo di Gesù risponderemmo: "Vogliamo la nostra sapienza; vogliamo salvare il mondo a modo nostro".

Questa chiusura però, impedisce alla Sapienza e allo Spirito Santo di operare il bene a favore dell'uomo, insieme all'uomo stesso, in cui abita Dio.

Mi fido a rimanere nelle mani del Signore? Che cosa fatico ad accettare?


La mia preghiera, oggi, rimarrà silenziosa, in ascolto, offrendo quello spazio, nel quale il Signore saprà rispondere.
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