In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.
Commento
Spirito, respiro di Dio, apri orecchie e cuore all’accoglienza della Parola e illumina le nostre parti più tenebrose che non profumano di Vangelo.
Gesù in questo brano cita le Sacre Scritture ricordando un passo in cui si parla di una pietra scartata. Lui vive su di sé questa esperienza. Nella mia vita non mi sono mai trovata in questa situazione e se provo a mettermi nei panni di chi è scartato avverto un senso di esclusione e annullamento. Invece nella relazione con il Signore Gesù mi capita di vivere questo atteggiamento dello “scarto”, verso me e verso l’altro. “Scarto” è ciò che non accetto di me sottraendomi alla sua Grazia; “scarto” sono anche quelle parti tenebrose in cui mi accomodo, senza lasciarmi scuotere da una Parola che si fa appello alla conversione. Nella relazione con Lui succede anche che “scarto” l’altro, quando le mie parole sono giudicanti, con atteggiamenti escludenti, con prese di posizione che dividono. Ogni parte di me scartata, ogni relazione “scartata” con l’altro, sono un’occasione di Grazia rifiutata. Sì, perché Gesù ha vissuto su di sé l’essere “pietra scartata” e con il dono totale di sé stesso nudo sulla croce, l’ha trasformata in ciò che dà solidità, in “pietra d’angolo” per la mia vita. Il suo essere “scartato”, il suo dono d’amore, è ciò che dà solidità e fondamento alla mia vita. Dentro le mie situazioni di “scarto” ho la possibilità di incontrare il Suo dono d’amore.
Oggi dedico tempo ad una persona che, per la situazione che sta vivendo, si sente scartata: un caffè insieme, un pasto condiviso, una passeggiata camminando fianco a fianco.
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