In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: "Tutti ti cercano!". Egli disse loro: "Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!".
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Commento
“Dopo il tramonto del sole". Ad una prima lettura di questo testo mi sono chiesta perché Gesù compie i miracoli la sera. Forse per sfuggire agli occhi della gente? Eppure “tutta la città era riunita davanti alla porta” dice l’evangelista Marco; probabilmente, allora, è un altro il motivo che spinge Gesù ad operare di notte. Il sopraggiungere del buio porta con sé una certa sensazione di smarrimento, a volte quasi di paura. Non è forse vero che, da piccoli, nelle nostre camerette c’era immancabilmente una lucina accesa, che, non si sa per quale “magico” effetto, aveva il potere di rassicurarci e farci sentire meno soli nel buio?
Mi piace pensare che il Signore sia per la nostra vita come quella piccola luce, sempre presente ma pronta ad accendersi al momento del bisogno, per illuminare il nostro cammino impedendo ai nostri demòni di parlare e mettendoli a tacere.
Mi interrogo sulla mia fede: credo alla costante presenza del Signore che mai mi abbandona o spesso me ne dimentico e mi lascio sopraffare dalla paura e dal male?
Oggi trovo un attimo per entrare in chiesa e accendere una candela; se non mi è possibile, la accendo in casa chiedendo in preghiera il dono della fede perseverante.
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