La Gioia del Vangelo

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lunedì 04 ottobre 2021

San Francesco d’Assisi

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Dal Vangelo secondo Matteo 11,25-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Commento
Che bello sapere che il nostro Dio si china su chi è piccolo, solo, povero, emarginato...e soprattutto sapere che si svela a chi si riconosce tale. Mi è capitato di riflettere molto su cosa sia l’umiltà: non è lo svalutarsi o lo schermirsi. Sono infatti convinta che Dio abbia fatto ciascuno di noi come un prodigio, ed è dare gloria a Dio riconoscerci come un qualcosa di bellissimo ed unico. Questa consapevolezza non esclude l’umiltà, che per me è il riconoscere che la nostra bellezza non viene da noi, ma dall’amore e dal volere di un Padre che ci vuole simili a Lui e senza il quale non saremmo nulla. Gesù in questo brano di Vangelo ci dice che Dio ama donarsi e svelarsi a chi si riconosce creatura, a chi ha l’umiltà e il coraggio di vedersi piccolo davanti a Lui. Eppure non è per niente facile mantenere questo atteggiamento nella quotidianità: a volte mi capita di voler emergere con la soddisfazione di aver raggiunto determinati obiettivi con le mie sole forze, senza pensare che il vivere ogni situazione a fianco di Gesù e il riconoscere i miei limiti non toglie soddisfazioni e meriti, ma amplifica in meglio il mio operato.

Ho il coraggio di coltivare l’umiltà e la mitezza nella consapevolezza che rendono il mio cuore simile a quello di Gesù e quindi capace di amare?

Oggi recito il “Magnificat”, chiedendo a Dio la grazia di poter arrivare ad avere il sorriso e il profumo di Maria, la “piccola” per eccellenza.
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