In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio"».
Commento
Spirito Santo, sii l’accompagnatore del mio cammino.
Una delle metafore più familiari per descrivere la vita è quella del viaggio. Forse perché tutti siamo amanti dei viaggi. O forse perché sappiamo che la vita, come un viaggio, apre a quelle meravigliose novità di cui siamo sempre alla ricerca. Non si è mai completamente pronti per un viaggio: per questo Gesù oggi dà indicazioni su come fronteggiarlo a noi, suoi discepoli. Si è inviati a due a due, perché non esiste un viaggio fatto da soli. La nostra vita è sempre legata a quella degli altri; senza relazioni autentiche non possiamo camminare e raggiungere alcuna meta. Abbiamo bisogno gli uni degli altri perché nell’amarci a vicenda diamo l’unica e credibile testimonianza al Vangelo. Ma si viene mandati come agnelli in mezzo ai lupi. Siamo nati fragili e vulnerabili, esposti al rischio di essere sopraffatti: ma il Vangelo non si annuncia con la forza ma con la mitezza, con la povertà e non con il potere. I discepoli viaggiano liberi e leggeri: zaini troppo pesanti, riempiti dall’ansia di possedere, o da troppe preoccupazioni, rendono il viaggio faticoso con il rischio di soccombere sotto troppi pesi. Quel che occorre è la fiducia: contare solo su se stessi significa chiaramente non fidarsi di Colui che ci ha promesso tutto il necessario per il nostro cammino. Lungo il viaggio si può vivere l’esperienza del rifiuto, ma la delusione non ruba mai il posto alla gioia, che viene dalla consapevolezza di essere così amati da Dio da avere i nostri nomi scritti in cielo. Quali aspetti della mia vita aiutano ad annunciare il Vangelo e quali non sono coerenti con esso?
Oggi tolgo un peso dalla mia vita che mi affatica.
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