In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».
Commento
Spirito Santo, insegnami a leggere la Tua presenza anche quando nella vita le cose sembrano essere più difficili del previsto.
Questo Vangelo mi fa riflettere sulla casualità della vita. Molto spesso mi sono domandato se quello che mi succedeva fosse frutto del caso, se nella vita contasse solo la fortuna e la bravura. In realtà a ben pensarci non può essere così. Proprio in questo periodo ho avuto la grazia che sia arrivata una figlia nella nostra famiglia. Se leggo quello che è successo in modo freddo, non posso che pensare a un evento di fortuna. Ma se, al contrario, lo leggo con gli occhi della fede, interpreto ciò come un disegno: è Gesù che ha cercato la bambina giusta per noi, noi non abbiamo fatto altro che renderci disponibili. Il Vangelo di oggi mi ricorda che i calcoli servono per fare quadrare i conti nella vita quotidiana, ma non nelle cose veramente importanti. Lì occorre chiudere gli occhi e affidarsi. Ecco che, quello che ritenevo come uomo impossibile, diventa possibile grazie all’intervento del Signore. Se Lo lascio lavorare, Lui fa tantissime cose per me, tra cui molte che nemmeno ho chiesto o sperato. Davvero sono convinto di ciò?
Oggi chiedo la grazia al Signore di lasciar fare un po’ più a Lui e un po’ meno a me.
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