In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
Commento
Signore, nel momento della prova fa che non ci dimentichiamo mai che Tu, con il tuo Spirito, sei accanto a noi per sorreggerci e donare sollievo alle nostre fatiche.
Sembra che questo Vangelo sia contraddittorio. Associa delle parole estreme, così a noi si presentano nella nostra vita quotidiana, e non possono stare insieme! Da una parte: dolore, sofferenza, tristezza; dall’altra: gioia e allegria. L’esperienza di questo tempo pasquale che stiamo vivendo ci sta continuamente invece dicendo che possono stare insieme. Ma come? Il Cristo dopo essere risorto infatti non se ne è andato per i fatti propri, ma ha continuato a camminare accanto a noi per ascoltare il nostro cuore, per condividere le nostre sofferenze per star dentro le nostre contraddizioni e sussurrarci una parola di pace e speranza. Se la sua Parola ha raggiunto il nostro cuore trova pace. Il ricordo quotidiano della sua presenza allora, non dico che renda tutto più facile, ma la consapevolezza della sua vicinanza ci fa affrontare i momenti di prova ed incertezza sapendo che questi hanno un senso. E’ l’esperienza di Cristo morto e risorto, il passaggio dalla morte alla vita vissuto da Lui per amore che ci dà la forza di “stare dentro” ogni situazione sapendo che anche per noi ci sarà un passaggio verso un futuro gioioso e promettente. Ci crediamo davvero? Lui ci precede sempre e vuole che anche noi ci riappropriamo di una vita più grande.
Oggi cercherò di cogliere la sua presenza accanto a me ricordando il primo augurio che Lui ha rivolto ai suoi discepoli: Pace a voi.
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