Sant’Antonio di Padova, presbitero e dottore della Chiesa
Dal Vangelo di Matteo 5,27-32
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».
Commento
Vieni Santo Spirito, aiutami a farmi dono e a custodire la mia vocazione.
In questo passo di Vangelo, Gesù richiama i suoi a fare un passo ulteriore rispetto a quella che era la legge di Mosè. In Lui, infatti, la legge diventa non più solo un insieme di regole volte ad ordinare la vita e a limitare i danni dovuti alla durezza del cuore degli uomini, bensì strumento per amare il prossimo e Dio. Etimologicamente, la parola adulterio significa andare verso “altro”: altro rispetto al proprio coniuge, ma anche rispetto alla propria strada e scelta di vita. Non si limita dunque solo all’atto fisico del tradimento, ma è anche il divergere della nostra anima rispetto a ciò che siamo chiamati a fare, cioè la nostra vocazione, che si realizza in particolare nell’amore verso il coniuge o verso la famiglia/comunità in cui viviamo. La nostra chiamata ci mette alla prova soprattutto nella fatica e nella monotonia della quotidianità, quando emergono limiti e povertà nostre e dell’altro. Siamo chiamati ad abitare queste fatiche con costanza e a realizzare così la nostra vita, amando l’altro proprio lì dov’è più difficile. Questo ci consente di provare a donarci gratuitamente. Gesù ci chiama dunque a spenderci nella fedeltà fino in fondo per qualcosa di grande, facendo di noi stessi un dono. Raccomanda anche di fare attenzione a non esporre l’altro al peccato, al “pericolo di diventare adultero/a”. Quando siamo fedeli alla nostra chiamata, infatti, custodiamo anche chi cammina con noi. Mi sento fedele a questa chiamata?
Oggi dico un’ave Maria per la mia vocazione; se sono sposato, la dico con il mio sposo/a.
La Gioia del Vangelo attraverso il presente Sito conservano e/o accedono alle informazioni su un dispositivo, come gli ID univoci nei cookie per il trattamento dei dati personali. Questo sito utilizza cookie tecnici, necessari per effettuare la navigazione, agevolare la fruizione di contenuti online o fornire un servizio richiesto dagli utenti; cookie di profilazione, propri e/o di terze parti, per personalizzare i contenuti; cookie di analytics per analizzare il traffico mediante la raccolta di informazioni aggregate sul numero degli utenti e su come visitano il Sito ai fini dell’ottimizzazione dello stesso. Se vuoi sapere di più clicca qui.
Se selezioni il sottostante comando “Accetto”, esprimi il consenso accettando i cookie in base alle tue preferenze.
Puoi modificare le tue preferenze in ogni momento su tutte le pagine di questo sito cliccando su "Cookie” selezionando in modo analitico solo le funzionalità, i cookie e le terze parti a cui intendi prestare il consenso.